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Progetto
Ovidio - database
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autore
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brano
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Cicerone
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I doveri, III, 12
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originale
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[12] Quodsi is esset Panaetius, qui virtutem propterea colendam diceret, quod ea efficiens utilitatis esset, ut ii, qui res expetendas vel voluptate vel indolentia metiuntur, liceret ei dicere utilitatem aliquando cum honestate pugnare. Sed cum sit is, qui id solum bonum iudicet, quod honestum sit, quae autem huic repugnent specie quadam utilitatis, eorum neque accessione meliorem vitam fieri nec decessione peiorem, non videtur debuisse eiusmodi deliberationem introducere, in qua quod utile videretur cum eo, quod honestum est, compararetur.
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traduzione
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12. E se Panezio fosse un uomo tale da affermare che la virt? si deve praticare proprio perch? essa ? produttrice di utilit?, come quelli che misurano le cose da desiderare o in base al piacere o in base alla assenza di dolore, sarebbe possibile per lui affermare che l'utilit? contrasta qualche volta con l'onest?. Ma poich? egli ? tale che giudica unico bene ci? che ? onesto, e ritiene che le cose in contrasto con l'onesto, pur con una certa apparenza di utile, non rendano la vita migliore con il loro apporto, n? la rendano peggiore con la loro mancanza, perci? non sembra che egli avrebbe dovuto introdurre un discorso di tal genere, nel quale ci? che sembra utile viene messo a paragone con ci? che ? onesto.
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